Quali sono le parti coinvolte nel contratto di licenza software?
Chi si occupa di programmazione software può apprezzare il valore di un contratto di licenza al momento della cessione dei diritti d’utilizzo. La creazione di un software è tutelata da diritto d’autore, che riconosce il software come risultato di un’opera letteraria d’ingegno.
Le parti che stipulano il contratto quindi sono:
- Il concedente licenza d’uso: che può essere direttamente l’autore del software oppure una società gestionale (software house). Questi soggetti possono essere autori o titolari dei diritti d’autore. Anche alle software house, che possono essere titolari dei diritti sul software, l’autore effettivo può avere, di fatto, ceduto i diritti d’utilizzo.
- L’utilizzatore o licenziatario: può essere lo stesso committente o semplicemente un cliente che intenda acquisire i diritti d’utilizzo.
Quali sono i tipi di licenza?
Il contratto potrà stabilire le modalità di concessione della licenza. Le licenze legate ai software si suddividono principalmente in tre categorie:
- licenza esclusiva: in questo tipo di licenza solo il l’utilizzatore può sfruttare economicamente il software;
- licenza non esclusiva: in questo caso l’utilizzatore non è unico ed il concedente può stipulare altri contratti di licenza;
- licenza unica: consente sia al concedente che all’utilizzatore di sfruttare economicamente l’opera.
In tutti questi casi non è possibile trasferire la paternità dell’opera, mentre i diritti patrimoniali possono essere ceduti provvisoriamente o definitivamente.
Cos’è il contratto di licenza software?
Attraverso il negozio giuridico della licenza il titolare di un diritto concede, in via esclusiva o non esclusiva, l’esercizio di parte di quel diritto ad un terzo. Questo avviene senza che si verifichi un effettivo trasferimento della titolarità del diritto originario e quindi senza che il diritto originario sia trasferito al destinatario della licenza.
La licenza si concede con un contratto che disciplina termini e condizioni relativi all’utilizzo del software.
Questo tipo di contratto è definito atipico nel nostro sistema giuridico, perché non è prevista in modo specifico una disciplina per la sua realizzazione all’interno del nostro codice civile. Le parti possono stabilire liberamente le condizioni di utilizzo del software di comune accordo.
Di solito, comunque, è il licenziante titolare del software a dettare in maniera unilaterale le condizioni di utilizzo, che il licenziatario accetta al momento della cessione della licenza.
La struttura del contratto di licenza software
Se sei su questa pagina per scoprire come scrivere un contratto di licenza software, sei sulla pagina giusta. Le principali clausole di questo contratto sono:
- Oggetto: è un elemento essenziale del contratto.Deve esserci la descrizione del tipo di licenza che si intende concedere e dei relativi diritti;
- Clausola di licenza Esclusiva: come anticipato, il concessionario può scegliere di rivolgersi ad un solo licenziatario;
- Durata della concessione della licenza: può essere a tempo indeterminato o limitata nel tempo grazie all’apposizione di un termine.
- Corrispettivo: questa clausola è particolarmente importante perché il contratto di licenza prevede anche la possibilità di legare il compenso alle royalty. Sarà possibile optare per questi tipi di compenso:
- Fisso: una quota standard per la licenza, che sia unica o periodica;
- Per royalty: percentuale per ogni esemplare venduto o utilizzato o sugli incassi;
- Misto: un compenso fisso con la possibilità di garantire royalty minime in più.
- Obbligazioni di concedente e utilizzatore: il primo dovrà garantire, oltre alla concessione della licenza, il rispetto di adeguati standard qualitativi del software. L’utilizzatore dovrà impegnarsi ad accettare i termini e le condizioni d’utilizzo previsti. Sarà possibile disporre nel contratto la possibilità per il concedente di effettuare controlli sul corretto utilizzo del licenziatario (utilizzatore).
- Protezione del copyright: questa clausola disciplina nello specifico la tutela del diritto d’autore sul software.
In quali casi è utile un contratto di licenza software?
Hai creato il tuo software, probabilmente con un contratto di creazione software, che eventualmente può presentare anche clausole specifiche relative alla licenza al suo interno. Scopri di non aver dedicato il giusto spazio ai diritti d’autore nell’accordo (o, peggio, di non averli menzionati), non sai come recuperare il controllo sulla tua opera e ti chiedi come valorizzare il tuo lavoro.
Niente paura: il contratto di licenza per l’utilizzo del software serve proprio a questo!
Per ogni concessione di licenza è utile la stesura di un contratto. Se vuoi fare in modo che l’utilizzatore si limiti alla firma (senza possibilità di trattare termini e condizioni), il contratto sarà univoco per tutti gli utilizzatori, ma con i dati specifici di ciascuno di questi perché firma ed accettazione siano valide. Questa modalità di conclusione del contratto è possibile solo per le licenze non esclusive, in particolare in questo caso in cui il software è standardizzato ed offerto a più utenti.
Come anticipato poi, nel caso in cui il software venga commissionato dal futuro utilizzatore e quindi sia personalizzato, all’interno del contratto di creazione del software potranno essere regolati i rapporti in tema di diritti d’autore. Disciplinare la licenza all’interno del contratto di utilizzo del software, quindi, è funzionale per i contratti in cui la licenza sia esclusiva.
Domande Frequenti
A chi spettano i diritti morali e patrimoniali sul software?
Originariamente tanto i diritti morali, cioè quelli di riconoscimento della paternità dell’opera, quanto quelli patrimoniali di sfruttamento patrimoniale dell’opera fanno capo all’autore.
I diritti morali sono disciplinati diversamente nei vari Stati aderenti alla Convenzione di Berna sul diritto d’autore e spesso sono incedibili o irrinunciabili da parte dell’autore.
I diritti di sfruttamento dell’opera, che originariamente spettano all’autore, possono essere ceduti agli utilizzatori, in cambio di benefici patrimoniali per gli autori.
Perché il software è tutelato dal diritto d’autore?
Perché la legge riconosce il software come opera letteraria meritevole di tutela, sia per quanto riguarda i codici sorgente sia per quanto riguarda i codici oggetto.
Perché a volte si parla di diritto d’autore e a volte si parla di diritto brevettuale?
Il diritto d’autore tutela il codice del software in quanto forma letteraria per come è scritto, attraverso il linguaggio di programmazione.
Il diritto brevettuale, invece, tutela l’utilizzo del software che garantisca una soluzione ad un problema tecnico. In questo secondo caso, in particolare, il software per essere brevettabile deve essere innovativo e studiato attraverso il ricorso all’attività inventiva.
Per scegliere la migliore soluzione per la tutela del tuo software, richiedi una consulenza.
Quanto durano i diritti d’autore?
I diritti morali sono imperituri: l’autore sarà sempre riconosciuto come autore dell’opera.
I diritti patrimoniali spirano dopo 70 anni.